Anno del Signore 1497. Questa chiesetta, rusticamente elaborata, per tutti i prodigi della Madre di Dio, ora è costruita in questa forma più raffinata Da questa iscrizione si deduce che esisteva, probabilmente, una struttura precedente alla chiesa attuale, di cui non si hanno altre notizie, probabilmente si trattava di una chiesa più piccola o di una semplice edicola votiva. Questa ipotesi, viene rafforzata, dalla presenza di una colonna in pietra, sormontata da una croce, datata A.D. 1096; queste colonne solitamente venivano poste davanti ai luoghi di culto. Infatti altre due colonne di fattura simile a questultima sono presenti ad Oliveto Citra in corrispondenza di una chiesa ed un convento. L’impianto attuale è composto da due navate, una maggiore e una minore. La facciata è caratterizzata, nella parte inferiore, dal portale principale, in pietra calcarea, che presenta un arco a sesto ribassato, con stipiti sagomati sugli angoli di spalla. Il portale viene chiuso, al di sopra, da una cornice, su cui sinnestano due pinnacoli. Accanto allingresso principale è visibile l’impronta in stucco di un altro passaggio riferibile alla fase precedente della chiesa. Nella parte superiore della facciata vi sono due finestre rettangolari, di cui una è posta in asse con il portale d’ingresso; tra le due finestre è inserito un medaglione ellittico. Un timpano triangolare conclude la facciata con al centro un’apertura ellittica in asse con il medaglione sottostante. La chiesa reca tracce di affreschi e decorazioni; è quindi evidente che in passato, pur nella sua piccola realtà locale e periferica, fosse molto ricca di interessanti testimonianze artistiche. Nelle volte delle navate sono visibili frammenti di affreschi, ad esempio una Deposizione, che versano in uno stato di conservazione critico. Si possono ancora ammirare alcune decorazioni plastiche di putti a stucco modellato, motivi floreali e volute di diverse forme. La navata centrale è caratterizzata da un susseguirsi di archi a tutto sesto, che la dividono in tre ambienti, ed inquadrano una serie di volte a crociera. Il primo è quello d’ingresso, che presenta in facciata due archi con decorazione, ed una scultura con due putti, inserita al centro della volta a crociera. Il secondo ambiente, affrescato in più parti, è caratterizzato dalla presenza di un pulpito, chiaro esempio di lavorazione locale, databile al 1880 da unepigrafe posta al centro di esso. Il pulpito è sorretto da due colonne che riportano delle scanalature nella parte centrale. Sia il secondo che il terzo ambiente sono divisi da una fascia pavimentata a mattoni, che spezza la totalità del battuto in cemento, che caratterizza lintero impianto. Il terzo ambiente, è il più importante, per il particolare sviluppo delle crociere sovrastanti e per la presenza dall’altare. Alla base di questultimo vi è un pavimento in ceramica disegnato a scacchiera. Laltare,realizzato in marmo, è sormontato da un apparato in stucco ricco di volute e decorazioni, al cui interno era collocata la pala d’altare. Dall’altare, poi, si accede alla sagrestia mediante due ingressi laterali, entrambi pavimentati con maioliche. La sagrestia, che si presenta in uno stato di totale degrado, presenta un pavimentazione in mattoni con riquadro centrale in maioliche ed è chiusa superiormente da una volta a schifo dipinta in toni molto forti. La navata secondaria, divisa in due ambienti, è anchessa ricca di stucchi e decorazioni, ed è coperta da una volta a crociera e da una a vela. Sull’arco che divide gli ambienti, vi è una scultura composta da una colomba centrale e putti immersi in una corona di fiori. Da questa navata si accede ad un ambiente chiuso che fungeva da deposito. La Chiesa della Madonna delle Grazie, difatti, rappresenta una delle ultime testimonianze di unimportante e fondamentale parte della storia popolare, culturale, religiosa e artistica di Oliveto Citra. Le opere di maggiore valore, al momento non si trovano nella chiesa.